MARTA

Il corpo è la parte materica del dualismo umano, quella che, ancor oggi, fa la differenza tra vita e morte. Reinterpretare il proprio corpo può essere una forma estrema d’arte, praticata da sempre e per questo forse la forma d’arte più antica e più esoterica.

Tela su cui esprimere con disegni più o meno simbolici i propri sentimenti, il più delle volte celandoli agli altri, permettendo solo a un gruppo ristretto, a una piccola élite di persone, di fruire di quell’opera. Un percorso intimista ed esclusivo, che si contrappone alla concezione generalizzata di un’arte rivolta alla fruizione di massa.

Intervenire con operazioni più o meno invasive su singoli elementi, pelle, muscoli o ossa, per variare forme e volumi ricreando nuovi equilibri visivi.

Modellare con forme dinamiche le varie posture del corpo inventando posizioni acrobatiche o del tutto inusuali per creare nuove geometrie da contrapporsi alla struttura verticale tradizionale.

Un ritornare alla forma d’arte materica per eccellenza proprio in un momento dove il virtuale rappresenta la forma totalizzante di futuro._Giulio Malfer